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Rinnovato CCNL Intersettoriale Commercio, Terziario, Distribuzione, Servizi, Pubblici Esercizi e Turismo 2020, 2021, 2022, 2023

Rinnovato CCNL Intersettoriale Commercio, Terziario, Distribuzione, Servizi, Pubblici Esercizi e Turismo 2020, 2021, 2022, 2023

Rinnovato CCNL Intersettoriale Commercio, Terziario, Servizi, Turismo e Pubblici Esercizi, sottoscritto nei giorni scorsi tra Cifa e il sindacato Confsal e che sarà valido per il triennio economico e normativo 2020-2023. Soddisfatti Cafà e Margiotta: «Contrattazione innovativa per aziende e lavoratori che investono nella formazione professionale». Previste misure di welfare e di assistenza sanitaria anche per i familiari. Scatto retributivo su nuove competenze

Competenza fa rima con crescita. Perché chi lavora e sceglie di investire sull’acquisizione di nuove abilità e conoscenze intraprende un percorso positivo capace di proiettarlo verso importanti obiettivi di carriera.

La scommessa di un nuovo modello di contrattazione è contenuto nelle pagine del rinnovato CCNL Intersettoriale Commercio, Terziario, Servizi, Turismo e Pubblici Esercizi, sottoscritto con firma digitale nei giorni scorsi tra la confederazione datoriale Cifa e il sindacato Confsal e che sarà valido per il triennio economico e normativo 2020-2023.

Una tappa importante per le moderne relazioni industriali in Italia, che segna il passo nel mercato del lavoro attuale e punta ad elevare le competenze e le tutele dei lavoratori con l’obiettivo di sostenere le grandi trasformazioni organizzative in corso.

Superato lo schema obsoleto di classificazione del personale per mansioni degli anni ’70, l’intesa siglata tra Cifa, presieduta da Andrea Cafà, e il sindacato Confsal rappresentato da Angelo Raffaele Margiotta, introduce un attuale e funzionale sistema di classificazione per competenze. Ciò consente alle aziende di innovarsi nei processi di selezione, inquadrando i dipendenti sulla base delle competenze possedute e pianificando percorsi formativi e nuove abilità.

Nel contratto Cifa-Confsal, infatti, trova spazio la formazione continua nel rapporto di lavoro, che rafforza le competenze trasversali, tecnico-specialistiche e digitali e introduce un modello sperimentale di certificazione contrattuale delle competenze del lavoratore finalizzato a valorizzare economicamente le sue competenze. Il lavoratore potrà ottenere dall’ente bilaterale confederale Epar il rilascio di una certificazione delle competenze acquisite che gli consentirà di maturare lo scatto di competenza necessario all’aumento retributivo.

Il rinnovo conferma gli istituti del primo ingresso e del reimpiego per garantire un sostegno formativo ai lavoratori neoassunti o ricollocati, prevede interventi di welfare obbligatori a carico del datore di lavoro in favore dei dipendenti e del nucleo familiare, nonché l’iscrizione dei dipendenti al fondo di assistenza sanitaria integrativa SanARCom. Rinnovata, infine, anche la parte economica con gli aumenti programmati fino a novembre 2022 e ampliate le prerogative affidate alla contrattazione di secondo livello per sostenere le aziende nell’introduzione di specifiche misure di flessibilità, per azionare l’importante leva del salario di produttività e per applicare innovativi modelli organizzativi, come il ricorso allo smart working.

Le imprese italiane stanno attraversando una fase cruciale perché sono chiamate ad innovare i propri modelli produttivi ed organizzativi per vincere la grande sfida della trasformazione digitale – commenta Andrea Cafà –. Serve grande investimento sul capitale umano, nuove regole e un moderno sistema di relazioni industriali. La bilateralità di Cifa e Confsal sta lavorando in questa direzione e ritengo che il rinnovo del CCNL Intersettoriale sia il risultato di relazioni sindacali di qualità, moderne e concretamente vicine alle esigenze delle imprese.

Il rinnovo sottoscritto rappresenta un passaggio importante per la crescita dei lavoratori – dice Angelo Raffaele Margiotta –. Siamo di fronte a un nuovo modello contrattuale che guarda alla crescita professionale del lavoratore, che pone al centro la persona e le sue tutele, che porta al centro della contrattazione il tema delle competenze, della formazione e della progressione economica e di carriera.

“Oggi – scrive Cafà -, da cittadino che ama il proprio Paese e crede nell’Europa, e facendomi portavoce di tantissimi imprenditori e lavoratori italiani, mi permetto di lanciare un accorato appello all’Unione Europea: occorre immettere subito nuove risorse nel mercato attraverso l’emissione solidale e temporanea di Eurobond rafforzando così il ruolo centrale dell’Europa. Saranno salvaguardati milioni di posti di lavoro e sarà assicurata la tenuta produttiva e industriale di quelle piccole e medie imprese italiane ed europee che rappresentano la maggiore forza economica del nostro continente”.

Nella lettera si legge: “Sto vivendo con preoccupazione questa drammatica realtà sia come cittadino sia come presidente dell’associazione confederale Cifa Italia, che rappresenta più di 150mila imprese con oltre un milione di lavoratori. Temo che la crisi possa trascinare la mia Italia e la nostra Europa in una lunga e profonda recessione che aumenti la povertà delle famiglie e che generi gravi problemi sociali. Oggi il Coronavirus richiama gli effetti devastanti della guerra: tantissime piccole e medie imprese italiane stanno pagando un prezzo altissimo e la loro debolezza in questa fase rischia di portarle al fallimento, causando la perdita di milioni di posti di lavoro”.

“Per questo – scrive Cafà – condivido le parole del nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: serve subito un cambio di rotta delle politiche dell’Unione Europea. E’ il momento di una solidarietà intelligente e reciproca che resterà nei nostri cuori e nelle nostre menti come il segnale di una svolta epocale, anche nei rapporti tra Paesi dell’Unione. Di fronte alla difficoltà che tutti attraversiamo cogliamo l’occasione per rilanciare con investimenti straordinari lo sviluppo del continente europeo”.

L’appello di CIFA su Change.org sta continuando a raccogliere le firme di migliaia di imprenditori, professionisti e lavoratori italiani a condivisione di una comune preoccupazione e di una comune speranza in un’Europa concorde nel saper affrontare questo difficile momento storico.
Vogliamo un’Europa più unita con politiche economiche e sociali comuni che mettano al centro la persona, vogliamo un’Europa per le persone”!

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