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AL VIA LA RIFORMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO

aziende,
-la semplificazione delle modalità di composizione degli organi e la rappresentanza dei professionisti nei consigli camerali ,
-l'accorpamento dei servizi per le Camere più piccole: tramite l'introduzione del "Patto di Stabilità", le Camere più piccole devono accorpare i loro servizi e non si possono istituire nuove Camere di commercio se non in presenza di un numero minimo di aziende (40mila).
Sul versante del federalismo, infine, vengono potenziate le Unioni regionali delle Camere di commercio e valorizzato il raccordo con le Regioni anche attraverso lo strumento degli accordi di programma. 
Secondo il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli, che ha sottolineato il proprio apprezzamento per «il riconoscimento esplicito del ruolo della Camere di commercio nelle politiche per l'internazionalizzazione e l'innovazione, così come l'ingresso nel consiglio camerale» del rappresentante degli ordini professionali, la riforma dà vita a Camere di commercio più forti ed efficienti: delle vere e proprie «case dell'economia».
Soddisfatto anche il presidente di Confesercenti, Marco Venturi: «Con una maggiore autonomia e valorizzazione del loro ruolo le Camere possono diventare un motore più potente per lo sviluppo delle pmi e delle economie locali».
Reazione positiva anche per Ivan Malavasi, presidente della Cna, che afferma che la riforma «valorizza il sistema delle Camere di commercio, che ha dato prova di grande efficacia nel sostegno allo sviluppo delle imprese». In particolare - sottolinea Malavasi - sono state accolte le indicazioni delle associazioni su tre linee fondamentali: l'allargamento delle funzioni delle Camere; il maggiore ruolo e peso delle Regioni; e soprattutto la trasparenza che permetterà di conoscere, in via preventiva e non solo in caso di contenzioso, come avveniva fino ad oggi, l'anagrafe degli iscritti».

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