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PATENTE A PUNTI PER IMPRESE "SICURE". Blocco attività e chiusura cantieri per imprese edili in caso di "azzeramento" punti

ciò richiederebbe accordi interconfederali stipulati a livello nazionale tra sindacati e organizzazioni datoriali (a partire, in ogni caso, dai settori della sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico). Il sistema di qualificazione dovrà comprendere determinati standard contrattuali e organizzativi nell'impiego della manodopera, anche in relazione agli appalti e alle tipologie di lavoro flessibile utilizzati.
Ecco come funzionerà la patente:
come per quella di guida, agli operatori edili verrà attribuito un punteggio iniziale soggetto a decurtazione in seguito all'accertamento di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L'azzeramento del punteggio per ripetute violazioni determinerà il blocco dell'attività e la chiusura dei cantieri. I dettagli del suo funzionamento dovranno essere individuati con un decreto del presidente della Repubblica, dopo il confronto con le Regioni. Grazie a questo strumento ci sarà una continua verifica dell'idoneità tecnico-professionale delle imprese edili. La relazione di accompagnamento al decreto correttivo chiarisce, in effetti, che «recependo i pareri di Camera e Senato i quali invitavano il governo a recepire le proposte utili al conseguimento dell'obiettivo di una maggiore attenzione ai profili sostanziali della sicurezza si tende a mettere "fuori mercato" le aziende che abbiano sistematicamente violato le disposizioni legali in materia di sicurezza sul lavoro».  La realizzazione delle attività di formazione e l'assenza di sanzioni da parte degli organi di vigilanza costituiranno gli elementi più rilevanti ai fini della valutazione dell’operato delle aziende in questione. Mancanze in questi ambiti determineranno il decurtamento dei punti assegnati e, l'impossibilità per l'impresa o il lavoratore autonomo di operare nel settore, nel caso in cui i punti si riducano a “zero”.  Riguardo il fatto che il sistema rappresenterà un titolo preferenziale per l'assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici, la relazione precisa che ciò «non intacca le logiche e le procedure del sistema di qualificazione previsto dal decreto legislativo 163/2006 in materia di appalti pubblici, coordinandosi con esso ed integrandolo con specifico riguardo alla salute e sicurezza».
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